Pensieri

Who are you?

Ieri: camerette tappezzate di poster e foto, che ritraevano cantanti o attori.
Oggi: smartphone e connessione; like e visualizzazioni.
Chi sono questi nuovi miti di questa nuova generazione di ragazzette e ragazzetti superconnessi, ipertaggati, fans e follower no-limits?who

Giornalini bruttini che costavano parecchio, al cui interno si nascondevano poster e interviste semi-inventate all’attore o cantante di turno. Riviste trafugate nelle sale d’attesa del medico di base, per poter ritagliare articolo e foto del mito del momento. Facevamo così, un tempo. E prima di noi i nostri genitori, anche se forse i nostri Duran Duran o Europe non erano proprio come i loro Beatles e Rolling Stones, ma questo offriva la nostra epoca – è stata dura essere piccoli durante gli anni ottanta, lo ammetto. CIOè

Cosa offrono invece i tempi attuali ai ragazzi di oggi?

Alessandra ha 16 anni. Atletica, alta e riccioluta: bella, studiosa e sportivissima. Le chiedo quali sono le giornate tipo di un/a ragazzo/a della sua età. Sveglia presto, scuola, ritorno a casa, pranzo, riposino, compiti e sport – per lei poi lo sport significa fare piuttosto tardi. Fine. Le chiedo se la sera esce, mi dice qualche volta nel weekend. E la sera che fai? Insisto. Mentre lei dice niente-mi-butto-a-letto la sua mamma mi guarda facendo cenno di no, e mi fa il mimo del cellulare in mano. Aggiungo: ti-metti-a-chattare-con-gli-amici e lei no-guardo-video.
Ale ha 16 anni ma con un flash mi viene in mente che fino a qualche tempo fa era solo una bimba. Le chiedo cosa guarda con un certo timore, perché si sa, sul web si trova di tutto. E qui mi si apre un MONDO.
Lei, come tantissimi ragazzi tra i 10 e i 20 anni, guarda i video di Favij. Vuoto. Chi?

Chi è questo tizio, non saprei, sarà un rapper, un dj, un cantante, un performer, un ballerino, un attore, un imitatore, uno chef e mi riempio la testa di punti interrogativi. No.
E’ semplicemente uno YouTuber.
Ecco cosa mi accade, a questo punto: vorrei sentirmi come catapultata all’indietro nel cuore degli anni ottanta, come risucchiata e poi rinchiusa in una gabbia ovattata, che poi era il soggiorno di casa dei miei, con la TV perennemente accesa… Mi chiedo con stupore com’è che a un certo punto ci fu quel salto, da Kiss Me Licia a Videomusic? Ed è come se volessi rimanere così, ferma, congelata, mentre guardo video che scorrono a nastro, e mi sento inconsciamente parte della mia epoca… vm

Oggi però mi sento tutt’altro che parte di questa epoca. Chi sono gli YouTubers?

Semplicemente gente – molto giovane – che si fa dei video e poi li piazza sulla famosissima piattaforma di condivisione web. Ecco la classifica di Focus JR dei 10 YouTubers più seguiti in Italia
La creatività cerca da sempre consenso. Non sempre lo trova. Se hic et nunc un creativo non sfrutta il mezzo più potente che c’è, non ci ha capito nulla. Ed è così che si cercano consensi (like, condivisioni, visualizzazioni). Il consenso porta notorietà, se non fama. La domanda che in me nasce spontanea riguarda in realtà la “creatività” in senso stretto, ed è qui che forse trovo un intoppo, ma cercherò di andare avanti nella mia ricerca.
Favij è il nostro esempio perché è il tipo più famoso in Italia che fa cose che ad altri piacciono, le mostra sul suo canale, gli utenti le visualizzano e lui ci guadagna pure, perché ci fa guadagnare anche il medium – YouTube. In realtà si chiama Lorenzo, è nato nel torinese nel 1995. Si filma mentre gioca ai videogames, poi si mette al montaggio e compone un video, lo pubblica et voilà, il gioco è fatto. Saranno almeno quattro anni che fa queste cose. Nel 2014 si aggiudica il GOOGLE GOLDEN BUTTON (primo caso in Italia) perché ha superato il milione di iscritti sul suo canale. E da allora i numeri continuano a salire, anche quelli dei fans su Fb o dei follower su Instagram e Twitter.
Praticamente lui è un ragazzo che si cimenta nel giuoco (video) e commenta quello che accade. Esperto di “horror games”, si piazza lì, davanti al pc, armato di mouse e cuffie, fa battute e commenti su come si svolge il game, sull’audio, sui personaggi, su tutte quelle caratteristiche tecniche di cui lui ha competenza, ride, scherza, si spaventa (sono horror games, appunto!). Altro che notorietà, quindi… Lorenzo ormai è pure economicamente ben “messo”.
Mi è venuto in mente che una volta c’era la Gialappa’s Band che commentava rendendo irresistibili anche le più noiose partite di calcio, e lo dice una che non tifa affatto, ma che con il loro sottofondo qualche partita se l’è volontariamente vista e sentita! I Gialappi però venivano da una certa gavetta in radio, erano giornalisti sportivi e quando approdarono in Tv i loro programmi furono sempre esilaranti (su  maidire.it  si trova tutto sulle trasmissioni della Gialappa’s).
La cosa che mi domando e mi ri-domando è questa: forse gli Europe non erano un gran gruppo musicale, il loro genere non era proprio hard rock, come volevano darcela a bere: di certo non poteva bastare un assolo di chitarra elettrica in una canzone melodica rimaneggiata qua e là con qualche stridio… Erano mascherati da pseudo metallari, strappi sui jeans, capelli lunghi. Svedesi. Però suonavano, e c’era la possibilità di andare ai loro concerti. Insomma, bravi o no, si pagava il biglietto, esisteva una performance.europeE Favij? E gli YouTubers in generale? Che tipo di performances potranno mai fare?
Esistono in commercio sui normalissimi circuiti di rivendita di biglietti, anche quelli per i raduni organizzati per incontrare, nel nostro caso, Favij. Cioè, volete conoscerlo? Il giorno X del mese Y nel luogo Z ecco il vostro mito che, non so cosa farà esattamente, ma autograferà libri (ecco che il merchandising incalza), regalerà gadgets e avrà qualcosa da dire, da fare, da suggerire, da raccontare – immagino.
Credo che in realtà tutto si risolva con un saluto al pubblico in visibilio e alla firma sulla biografia (edita da Mondadori). biofavij
Per carità, un ragazzo bravissimo, dal faccino simpatico, che s’è inventato da solo. Un gran lavoratore, se pensiamo che per montare ed editare un video di 8 minuti, vi lavora su almeno 8 ore. Simpatico, sveglio. Ma anche molto “normale”. E’ un bene che i nostri ragazzi si rispecchino in coetanei a cui somigliano, per davvero.
Mi rimane questo dubbio, però. Sulla “creatività” (ancora). Non voglio spingermi oltre e arrivare al concetto di ARTE. Ma sul saper fare, sul saper dire, sulla capacità di esprimersi ed esprimere idee, sulla possibilità di speculazione, sull’idea di novità. E’ come se fosse più innovativo e quindi più importante il mezzo di comunicazione ed il modo in cui utilizzarlo, che non quello che si vuole comunicare. Ammesso che si voglia comunicare qualcosa.

La reiterata performance di un normalissimo non-saper-fare-chissà-cosa, inventa un nuovo divismo, grazie al tubo. E la live-performance viene meno, non è nemmeno richiesta dai fans, non ce n’è alcun bisogno, in effetti…
Alla fine però più di tanto che posso dire, io, colei che si disperò perché non andò al concerto degli Europe e però oggi mi dico meno male, chissà che delusione sarebbe stata la voce dal vivo di Joey Tempest, senza le magie dello studio di registrazione

13 pensieri su “Who are you?”

    1. Purtroppo quando ritornerà a Roma non lo so proprio, spero il prima possibile.
      Spero anche che ci sia un raduno molto simile a quelli di anni fa perché ho notato che più cresciamo come fandom più si creano dei problemi e di conseguenza i bodyguard si adattano (atteggiamento freddo e superficiale).
      Ti confermo che gli haters fanno molta più pubblicità di quanta ne facciamo noi e Lorenzo nella sua ultima parodia lo dice esplicitamente, sta agli haters adesso capire.
      Anche leggendo molto a Oscar Wilde ancora non ci sono arrivata, ho già sentito quella frase parecchie volte e penso che non ci sia cosa più vera.

      Lo stile americano ovvero quello di coinvolgere famiglie e raccontare le proprie cose ad altri non lo trovo tanto giusto…almeno io preferirei tenere le cose di famiglia in famiglia e non dirle su Internet. Se lo scopo è fare dei vine divertenti, lì sono d’accordo.

      Si dice, almeno qui a Roma, la convinzione fotte la gente. Tutti ormai sono convinti di sapere e capire tutto solo perché si ha Internet che ti da milioni di risposte. Bisogna viverle le cose per comprenderle, su ogni argomento.

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      1. Ciao Chiara, che piacere leggerti nuovamente, tu ed Ale siete le nostre mascotte(s)!
        Hai letto l’articolo sul femminismo e i vari commenti? Sono sicura che potrebbero interessarti, mi sembri una ragazza con la testa sulle spalle.
        Non conoscevo il detto “la convinzione fotte la gente” ma mi verrebbe spontaneo collegarlo a “la ragione è dei fessi”…
        Per te e per chi ha due minuti per leggere un pensiero che abbiamo fatto (quotidiano) più o meno tutti ecco un link
        http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/25/tutti-i-tuttologi-della-rete-fenomenologia-del-commentatore-web-oggi-allenatori-domani-esperti-di-terrorismo/2580916/

        A riscriverci presto!

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  1. Ciao Vale.
    Io sono una delle amiche più care di Alessandra e volevo raccontarti un po’ quella che è la mia vita riguardo questo argomento.
    Mi sono sempre definita quella che vive tra due epoche, ti spiego meglio facendoti un esempio: scrivendo le tue prime righe hai descritto una parte di me, ovvero la ragazza attaccata ancora ai poster, alle immagini prese dai giornalini (ad esempio Cioè), alle foto e tutti quei piccoli dettagli che un tempo contavano davvero tanto.
    Sfortunatamente, nonostante i miei tanti “idoli”, i miei poster non variano molto poichè (come hai detto anche tu) non valgono più tanto quindi si incentrano solo su una persona appunto Lorenzo Ostuni aka Favij.
    Lorenzo ha acquistato nel corso degli anni sempre più importanza per me diventando quasi un fratello. Quando finalmente organizzano un raduno nella mia città e mi ritrovo nelle sue braccia mi sento come se fossi a casa, trasmette protezione e sicurezza come un rifugio…insomma una sensazione un po’ difficile da spiegare a parole.
    Lui ci ha sempre messo passione nel fare quel che fa, poi naturalmente c’è un guadagno, ma per prima cosa ci mette la voglia di fare…senza quella (e parlo anche per me) non si arriva da nessuna parte.
    Riguardo il concetto di Arte sono d’accordo con te, la sua è bravura nel fare una cosa; sfociamo nell’arte quando parliamo di grafica (disegni, progetti al computer).
    Nell’ultima parte hai menzionato i concerti e in piccolissima parte ti posso capire poiché anche io non ho mai avuto il privilegio di vedere i miei cantanti preferiti esibirsi e probabilmente continuerò a disperarmi fino a che non potrò decidere cosa fare da sola.
    Spero di aver dato una chiara visione del mio punto di vista, un abbraccio.
    -Chiara

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    1. Carissima Chiara, sono molto contenta che tu mi abbia scritto! Perché tu ed Ale non ci raccontate cosa succede a questi raduni? E magari la prossima volta portate anche me? Sono convinta che l’ENTUSIASMO di Lorenzo sia autentico e che voi tutti avvertiate questa carica, questa voglia di fare. Ecco questo è un messaggio positivo! Grazie ancora, Chiara 🙂

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      1. Mi conferma un’amica che ha figli adolescenti che gli Youtubers sono tanti e che per la maggior parte sono de bravi ragazzi nei quali i suoi figli riescono a rispecchiarsi. Quindi in fondo danno un esempio positivo. Penso che sia anche il caso di Favij, giusto?
        Alla fine la TV è piena di adulti che si spacciano per giovani, o di ragazzini americani che non fanno per niente una vita come la nostra, la vita è piena di genitori che si sentono ancora giovani (vedi NOI) che però vivono la vita degli adolescenti di venti anni fa. Insomma forse veramente questi canali Youtube danno qualcosa di reale più tangibile degli altri mezzi di comunicazione? Avessimo ora 16 anni non staremmo anceh noi tutto il tempo su Youtube, Facebook, Snapchat o altre cose di cui ignoro l’esistenza? Penso proprio di si.

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      2. Nel corso degli anni si sono sviluppati vari tipi di raduni ma dopo tutto questo tempo continuo a preferire quelli che di solito sono organizzati dentro un centro commerciale.
        Il perché è semplice: sono raduni un po’ più “intimi”, se tutto va come deve andare le persone rispettano la serpentina che si crea e può restare anche per buoni 20 secondi con il suo beniamino.
        Per prima cosa, arrivati sul posto, si ritira un pass che ti dà la certezza che salirai sul palco anche se Lorenzo ha sempre tranquillizzato tutti dicendo che avrebbe fatto salire tutti, ed è sempre stato così.
        Dopo averlo ritirato inizia l’attesa che per me è colma d’ansia; due ore dopo arriva l’organizzatore dell’evento che inizia a farci ballare e interagire con lui e finalmente, dopo quattro ore, arriva Lorenzo.
        Qui il mio stato è questo: l’ansia si calma ma il cuore inizia ora a battere velocemente ora come a fermarsi.
        Inizia a fare le foto, qualche volta guarda il suo pubblico e sorride a qualcuno.
        Arrivata davanti le scalette del palco la sensazione provata dopo il suo arrivo si intensifica e non so se descriverla come una cosa bella o brutta.
        Come ho detto nel commento precedente, anche al primo abbraccio, mi sono sentita appunto a casa…appagata.
        L’altro aspetto positivo dei centri commerciali è che sostanzialmente puoi restare fuori dalla fila ma davanti al palco quanto vuoi (qui accadono sempre le cose più belle) e da quel giorno questa cosa l’ho sempre fatta…anche se non era un centro commerciale hahahaha.
        Al raduno ci può venire chiunque, grandi e piccini, quindi se vuoi vieni pure 😉.

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      3. Si, molti youtubers sono bravi ragazzi e entrando nel dettaglio Lorenzo di insegnamenti ne ha sempre dati tantissimi.
        Per farvi un esempio la frase che circola di più nel fandom è “Non fatevi mai togliere la felicità da nessuno, perchè nessuna persona merita di togliervela. Nessuno.”
        Questa frase la disse se non erro in un vlog in risposta a una domanda che citava se lui avesse mai subito atti di bullismo e poi si allacciò al discorso degli haters.
        Lui difatti di queste persone non gli importa perché la maggior parte sono bambini che non capiscono che odiare una persona senza motivo non ha senso ed è sbagliato.
        Sicuramente YouTube da questo punto di vista è molto positivo, perfino più della TV, ma bisogna comunque stare attenti a qualsiasi cosa e ragionare in proprio senza seguire la massa…così si riesce a capire ciò che è giusto e quello che è sbagliato.

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      4. Ciao Chiara, sai per caso quand’è che Lorenzo tornerà a Roma? Sarebbe interessante fare un salto a uno di questi raduni. Se posso dirti la verità sulle sensazioni che provi prima di incontrarlo e quando si materializza in carne ed ossa davanti a te, penso proprio che sia la classica situazione da fan: una specie di cieco innamoramento, una sorta di passione trascinante. E’ normale! hai mai visto la follia delle ragazze che aspettavano i Beatles durante i concerti? Isteria allo stato puro. Hai mai sentito questo titolo di libro “Sposerò Simon Le Bon”? Una ragazza di 16 anni, Clizia Gurrado era semplicemente impazzita per i Duran Duran… Il bello è che ci fecero anche il film!
        Sulla faccenda degli haters, poi, anche qui è una cosa vecchia: nel mondo dello spettacolo di norma ci sono invidiosi e malelingue con cui combattere. Ma come diceva Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. (Hai mai letto qualcosa di Oscar Wilde? Riesce ad essere sempre così moderno, ancora!) Gli haters fanno più pubblicità dei followers, o no?
        Grazie del tuo tempo, Chiara, e sii felice non solo perché te lo dice Lorenzo… Baci

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  2. Grazie Alessandra, le tue parole mi aiutano un po’ a capire meglio questa realtà. Ho usato Lorenzo come esempio semplicemente perché è il più famoso. Sai, la mia riflessione voleva partire dal concetto di “creatività”, ma forse è stato un mio errore; avrei dovuto capire che i termini migliori attribuibili a uno come lui potevano essere “abilità” o “competenza”: in effetti è probabile che Favij piaccia a chi in primis è un appassionato di videogiochi! Se invece vogliamo considerare la “Professione YouTuber” come tale, allora complimenti, una vera genialata. Ti ringrazio di avermi parlato di questo show, lo vedi che una performance è sempre meglio proporla, ai propri fan/follower/seguaci?
    Inoltre ti ringrazio per aver accennato ad un aspetto davvero delicato, e mostruoso, che è quello legato alla forza (in taluni casi negativa) del web e dei pericoli che possono nascondervisi. Mi sono documentata sulla questione della Blue Whale: sarà un nuovo spunto di riflessione.
    Infine grazie, per la tua solarità.
    Un bacione

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  3. Ciao vale,
    Oramai fare lo youtuber è un vero e proprio lavoro, che occupa moltissimo tempo come tutti gli altri lavori.Lorenzo ha fatto anche un film e insieme ad altri youtubers anche una serie televisiva (socialface), quindi è un lavoro che se vuoi ti apre anche altre strade. Vengono monetizzati attraverso le pubblicità che vengono inserite all’interno del video, o anche facendo le live streaming (se uno youtuber fa una live, i fan possono donare soldi). Secondo me ci vuole coraggio e originalità per mettersi a parlare davanti una videocamera completamente da solo.. no? Inoltre esistono vari “tipi” di youtubers, favij è solo uno dei tanti, registra (e gioca) videogiochi per passione ma anche per far ridere.. ma sul tubo si possono trovare youtubers di ogni genere: dai tutorial, ai fotografi, agli artisti ecc.
    Fanno anche raduni per tutta Italia. Ad esempio Lorenzo insieme ai Mates (altri 4 ragazzi famosi in tutta Italia) ora hanno messo su un progetto chiamato “Made in internet” con tappe in tutta Italia. Non si tratta di fare foto o video ma di un vero e proprio show composto da challenge. Un po’ come quei concerti di cui parlavi,giusto?
    Sicuramente non sarà la massima espressione dell'”arte” ma è più un modo moderno di inventarsi un lavoro, inoltre youtube stesso guadagna da questi ragazzi quindi si può considerare una occupazione a tutti gli effetti,che per certi versi,prende anche più tempo rispetto ad altri lavori. Molti di loro (in media ragazzi dai 17 ai 25 anni) dormono 4-5 ore a notte ma lo fanno comunque per passione e divertimento rispetto ad altri lavori considerati noiosi, è da ammirare no? Ah poi, per non parlare della poca privacy che ognuno di loro ha, social intasati,persone che ogni due secondi li fermano per una foto o una chiacchierata, voci false, pettegolezzi. Alla fine però fa parte del “gioco”.
    Gli youbers,secondo me, sono considerati la parte buona del web, visto che strappano ogni giorno un sorriso a noi adolescenti il più delle volte stressati dai vari impegni.
    Ma perché dico che sono la parte buona?
    Dobbiamo considerare internet come se fosse un iceberg, e noi di questo conosciamo solo quella che è la punta.
    La parte “cattiva” è sotto e nascosta a tutti noi. Di che parlo? Del deep web.
    Ormai la voce già si é sparsa, parlo del gioco della balena (e questa è solo una piccola parte di quello che è il deep web) ragazzi di 22 anni evidentemente geni e secondo me anche psicologi che riescono ad entrare nella mente dei ragazzi più fragili (parliamo di ragazzi e bambini dai 9-17 anni)
    fargli fare “sfide” assurde per poi farli arrivare al suicidio e non aggiungo altro. Quindi si, il mondo è cambiato, ma io sento di appartenere solo alla parte buona del web.
    Baci, la riccioluta/sportiva.

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