Realizzare un timbro è piuttosto semplice. Collocare nello spazio una immagine significativa è cosa complicata. Non è solo questione di occhio ma anche di immaginazione.
Le potenzialità di una immagine realizzata con un timbro sono sorprendenti anche per chi non ha una preparazione artistica. Questa libertà è un vero dono per chi vuole iniziare ad avventurarsi nel mondo dell’illustrazione o semplicemente giocare con le forme.
Dopo aver visto le copertine di alcuni quaderni della cartoleria 7nodi ho deciso di partecipare ad un laboratorio sui timbri con l’illustratrice/artista Daniela Piga.
Occorrente: una base, gomma crepla (sono fogli morbidi), tamponi colorati.
Si inizia disegnando sulla gomma crepla l’immagine del timbro ed è preferibile agli inizi scegliere una forma semplice.
In questo caso Daniela aveva raccolto e pressato per noi diverse foglie che ci siamo spartite secondo l’ispirazione del momento. Abbiamo fatto qualche schizzo per semplificare le linee principali e poi lo abbiamo copiato sulla gomma crepla.
Quindi la forma è stata ritagliata e incollata (il retro è adesivo) sul supporto vero e proprio del timbro. Attenzione a valutare la superficie disponibile, nel mio caso la sagoma era troppo grande! La base classica è il mattoncino di legno oppure una piccola lastra di plexiglass (più comoda perché permette una maggiore visibilità quando si posiziona il timbro) a cui va applicata una impugnatura che può essere sempre di legno oppure un tappo di sughero.
Una volta pressato il timbro nel tampone e impresso sulla carta la sorpresa sarà grande. Effetti molto interessanti vengono mischiando tamponi diversi, ad esempio passando il timbro sul rosso e sul verde.
E poi? Il difficile viene ora e qui l’utilità non solo di avere una guida ma di condividere le proprie difficoltà con un gruppo. Finché ho lavorato con il timbro a foglia il piacere puramente decorativo ha avuto il sopravvento ma nella seconda parte del laboratorio ci è stato chiesto di realizzare una forma che potesse rappresentare qualcosa. E a questo punto mi sono bloccata, avevo in mente un lupo e sono finita tra i pesci.
“In questo punto morto, senza possibilità di andare né avanti né indietro, appare un bambino e ti dà un colpetto sulla spalla. E’ in quel momento che ci si rende conto di stare lottando contro pensieri razionali quando servirebbe invece l’immaginazione. Si tira un sospiro di sollievo e si torna di nuovo nella modalità divertente” Suzy Lee
Il foglio bianco fa sempre paura, almeno a me. E’ un invito ad avere qualcosa da dire, con precisione. La storia più semplice anche quella di una foglia che nasce, cresce e cade può raccontarci molto se in gioco mettiamo la nostra creatività più sincera. Daniela ci ha mostrato come sia possibile addirittura comporre un libro intero con soli quattro timbri.
Il timbro ci permette di comporre, da melodie semplici alle più complesse basta tendere l’orecchio.
Ringrazio Paola per l’accoglienza, le ragazze del gruppo e Daniela Piga per il bellissimo pomeriggio trascorso insieme.
Alcune foto sono state prese dal sito: https://www.facebook.com/laboratorio7Nodi/