Libri

Tre di sei

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Ho preso l’abitudine di portare mio figlio in biblioteca, torniamo a casa sempre soddisfatti: lui perché si è procurato qualche storia che fa ridere io qualcosa fuori dall’ordinario. L’editoria per bambini e ragazzi offre tanto in questo senso, è facile trovarsi tra le mani libri belli e interessanti.

Belli non solo per le storie che raccontano o per le immagini che le illustrano ma per come sono stati ideati. E’ questo il caso di Charlotte Brontë Tre di sei della casa editrice palermitana rueBallu (collana Jeunesse ottopiù già vincitrice nel 2016 del Premio Andersen come miglior progetto editoriale). Lo ha scritto Michela Monferrini e illustrato Vittoria Facchini.

Sono stata una lettrice delle sorelle Brontë, di tutte e tre. Ho divorato le pagine dei loro libri seguendo il destino di personaggi sempre troppo seri in luoghi sempre troppo freddi. Gente dall’animo febbrile e dal passato dolorosoColpevole di averli considerati come feuilleton ho iniziato a rivalutarli dopo aver conosciuto la storia della famiglia Brontë.  E’ stata Fleur Jaeggy (scrittrice decisamente poco romantica) ad aprirmi le porte del Presbiterio di Haworth e ad incantarmi evocando come fantasmi sei fratelli geniali: le più note CharlotteEmilyAnne e con loro Elizabeth, Mary e Branwell.  La Canonica da allora è diventata un luogo leggendario come i suoi abitanti.

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Vittoria Facchini

La voce narrante di Tre di sei è Tabitha Aykroyd, la governante della famiglia Brontë. Arrivò in casa quando i bambini erano piccoli e li accompagnò per tutta la loro breve esistenza. E’ lei a raccontare con dolcezza l’infanzia incantata di questi sei fratelli e il suo progressivo sgretolarsi.

Mary era saggia e materna nei confronti dei suoi fratelli; era una bambina, ma sembrava già un’adulta. Elizabeth la seguiva in tutto, come un’ombra. Anne era la più carina, con i capelli ricci, le sopracciglia quasi trasparenti e la pelle chiarissima. Branwell parlava sempre, parlava troppo, e aveva sulla testa milioni capelli arruffati e rossi. Emily parlava poco e teneva lo sguardo basso, senza guardare negli occhi – non ho mai capito di che colore fossero, grigi oppure blu. Charlotte aveva capelli lisci e castani, il viso affilato. era la più vivace, la più infantile,  e la più intelligente.” (M. Monferrini)

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Vittoria Facchini

Quello che mi ha affascinata nella narrazione è stato scoprire attraverso le parole dell’autrice la forza immaginifica dei giovani Brontë che chiusi nel freddo presbiterio creavano quotidianamente un universo ricchissimo: la Rivista dei giovani, i testi per il teatro, le Storie dei Regni. In un continuo esercizio di scrittura, dove si intrecciavano fantasia e vicende personali, alimentavano la vita con la carta.

Fu Branwell a fondare Angria, e la fece calda come l’inferno stesso, quasi priva di donne, governata da folli e ambiziosi tiranni, mossi gli uni contro gli altri …” (M. Monferrini)

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Vittoria Facchini

Ho apprezzato lo stile della scrittura di Michela Monferrini, le scene costruite per tratteggiare i caratteri dei personaggi e il loro interagire. Ho avuto la sensazione di aggirarmi anche io tra di loro come in un sogno. Un sogno che a cui le bellissime illustrazioni hanno saputo dare sostanza, carte da chiromante o densi caleidoscopi resi con la tecnica del collage

E’ impossibile non farsi coinvolgere soprattutto se pensiamo che è un libro rivolto ai giovani. Una lettura che prescinde dalla conoscenza della biografia dei protagonisti. Racconta l’arte attraverso la vita. Questi bambini nonostante il tragico destino che li attenderà hanno saputo fare della ricerca della felicità la loro opera.

Prima di spegnersi, una fiamma produce una luce più intensa, come un estremo tentativo di sopravvivere. guizza verso l’alto, crea un’ombra alta, rossa e poi azzurra. La testa dei miei ragazzi, le mie sei candeline accese, produsse quella luce prima che ognuno decidesse di partire per la propria isola” (M. Monferrini)

L’autrice consiglia la lettura dai 10 anni all’adolescenza, io lo consiglio a tutti.

 

 

4 pensieri su “Tre di sei”

      1. Allora fagli i complimenti da parte mia. Colgo l’occasione per dirti che anch’io ho da poco sfornato un post molto intimo e personale… spero che ti piaccia! 🙂

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