Pensieri

Diario di uno scrutatore (una cosa sconcertante che non farò mai più)

Ad elezioni appena concluse, vi racconto la mia avventura come scrutatrice per la sezione Estero, presso il centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto.

Partiamo dall’inizio: un bel giorno, ancora inconsapevole della tegola che stava per atterrarmi in testa, torno a casa nella speranza di farmi un tè caldo e lasciarmi alle spalle le tensioni lavorative e il corri-corri che caratterizza le mie giornate; con gesti automatici e quotidiani, metto via l’ombrello, prendo le chiavi di casa e controllo la cassetta della posta. Intravedo già una busta con su scritto “Roma Capitale“, ed inizio a sospettare qualcosa. Devo dire che nella mia ingenuità (e abitudine all’evenienza) mi aspettavo una semplice contravvenzione. No, stavolta la Sindaca aveva in serbo una sorpresa più originale per me, ignara cittadina. La lettera conteneva infatti la nomina a “scrutatore di seggio elettorale per la sezione Estero”. La S.V. ( che sarei io) scopriva così di essere tenuta a presentarsi in quel di Castelnuovo di Porto, non proprio sotto casa, alle ore 11 del mattino di domenica 4 marzo. La solerte Virgy richiamava la mia attenzione sulla responsabilità di natura penale del mio incarico, ed invitava a presentare certificato medico attestante “grave impedimento” in caso di mia impossibilità di presentarmi al seggio, presso l’Ufficio elettorale di Via Petroselli, in pieno centro di Roma, entro due giorni lavorativi dal ricevimento della nomina. Sbalordita, comincio a pensare a come evitare quell’incarico indesiderato. Lavoro anche il sabato, e vi parlo sinceramente, l’idea di dover sacrificare il mio unico giorno libero scartabellando scartoffie e spogliando schede elettorali non mi allettava affatto. Va bene il senso civico, ma non ci si metta anche il Comune di Roma a sottrarmi tempo libero e riposo, please. Decido di presentare il famoso certificato esonerante, a cui ho peraltro diritto, fissando per il lunedì seguente l’appuntamento con il medico e il viaggio in centro città con i mezzi pubblici, preparandomi mentalmente a chiedere delle ore di permesso al lavoro. Ok, mi dico, allora lunedì vado e risolvo tutto.

Purtroppo Zeus o chi per lui non era d’accordo: proprio quel lunedì decide infatti di seppellire Roma sotto una montagna di neve e ghiaccio senza precedenti. Eh sì, era arrivata la perturbazione siberiana Burian, che con il suo vento polare spazzava via le mie ultime speranze di cittadina inadempiente. Rassegnata, decido di informarmi su internet sulla situazione in cui mi troverò, cercando notizie sugli scrutini dell’estero nelle passate elezioni. Notizie non rassicuranti: il centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto, altrimenti detto “il bunker” è un posto che puzza di squallore e scomodità lontano un miglio. Si tratta di 6 edifici tipo capannone, nel mezzo della campagna a nord di Roma; chiuso durante l’anno, viene usato solo occasionalmente per le esercitazioni della Protezione Civile. Sempre in rete scopro inoltre che già nelle elezioni passate ci sono stati gravi problemi di traffico, con pesanti ripercussioni sul raccordo anulare e l’autostrada; sono ben 10.000 persone infatti, tra scrutatori, presidenti di seggio, forze dell’ordine e inservienti, che devono raggiungere il sito designato nei 1.700 seggi che compongono la Sezione Estero.

Domenica 4 marzo, scoraggiata al massimo, mi preparo dei panini, vado a votare alle ore 7 come le vecchiette, e mi incammino alle 8 per non rischiare di rimanere imbottigliata nel traffico. Effettivamente non mi imbottiglio, e arrivo lì alle 9 del mattino. L’impatto con il luogo è abbastanza impressionante, ricorda una caserma militare, o un tribunale, o un archivio, o il set di “Silent hill“. Insomma, niente che ti faccia venire voglia di entrarci.

seggio 3

Subito localizzo il bar e i bagni esterni, chimici ma ancora puliti (a quell’ora). Trovo finalmente il seggio a cui sono assegnata, e subito si fa forte l’impulso a scappar via. Eccolo lì il mio seggio: realizzo inorridita che dovrò passare le prossime ore in un capannone enorme, freddo, illuminato da luci al neon e infestato dai piccioni. Cacca di uccelli ovunque. Odore di pollaio sovraffollato. Un posto che sarebbe perfetto come set per un film di zombie di serie z.

Più inorridita di me, noto una signora della Roma bene, di una certa età, con scarpe décolleté e pochette firmata, in evidente stato di choc, dopo aver scoperto anche lei il suo destino di scrutatrice nel posto più squallido del mondo. Grazie alla sua presenza, capisco che le nomine degli scrutatori sono state fatte in maniera assolutamente casuale, con un sorteggio indiscriminato. Fino a quel momento, avevo creduto di essere stata chiamata per una mia antica iscrizione alle liste degli scrutatori, fatta quando ero giovane e disoccupata; ma ovviamente la signora non aveva mai fatto in vita sua la domanda di iscrizione. Quindi sappiate che potreste venire sorteggiati anche voi, quando meno ve lo aspettate (ahahahahaha risata satanica).

seggio 1

Alle 11 si aprono i seggi, e io e la signora cominciamo ad aspettare fiduciose l’arrivo degli altri scrutatori e del presidente. Senza il presidente infatti, non si può iniziare il lavoro preparatorio allo scrutinio delle schede vero e proprio, che avverrà solo alle 23, in concomitanza con il resto d’Italia. Nel frattempo, cominciano ad arrivare delle notizie sempre più catastrofiche sul traffico all’entrata di Castelnuovo. Si parla di code chilometriche di automobili in entrata al centro polifunzionale, con i componenti dei seggi a bordo. Testimone una mia amica, compagna di sventure, anche lei nominata scrutatrice, che ha passato ben 4 ore in macchina per arrivare da Roma a Castelnuovo di Porto (circa 40 km) e svolgere il proprio lavoro. Morale della favola: dopo un’attesa snervante, fatta di infinite chiacchiere con gli altri malcapitati, reciproche lamentele, innumerevoli caffè e nervosismo crescente, alle 17 eravamo ancora in attesa di comporre i seggi.

Quando finalmente siamo riusciti ad aprire il seggio, grazie all’arrivo del presidente e del segretario (anche loro rimasti imbottigliati per ore nel traffico), il lavoro è andato avanti alacremente fino alle 7.30 del mattino di lunedì. Durante la notte c’è stata anche una breve incursione di Filippo Roma de Le Iene, che sta indagando su presunti brogli e compravendita di schede elettorali proprio per il voto dei residenti all’estero (Germania), che noi stavamo scrutinando.

Io spero tanto che Filippo Roma si sbagli. Pensare di avere fatto quella faticaccia nella disorganizzazione più totale, in condizioni igieniche discutibili, per aver poi scrutinato schede truccate mi fa sentire peggio che mai.

3 pensieri su “Diario di uno scrutatore (una cosa sconcertante che non farò mai più)”

  1. Mi dispiace per la tua terribile esperienza ma questa tua narrazione esilarante è bellissima! Pensa che se non ci fossi dovuta andare non avremmo mai saputo dell’esistenza di questa specie di hangar infernale! Mi ha fatto ricordare l’inferno come lo descrivono su Dylan Dog: un luogo di burocrazia infinita dove i condannati sono seduti a delle piccole scrivanie negli open space infernali e compilano e timbrano pratiche per l’eternita!
    Insomma sei sopravvissuta ad un avamposto dell’inferno! 😁

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  2. Ciao,intanto ti esprimo tutta la mia solidarietà per la terribile esperienza!
    Da ragazzo avevo intrapreso anche io la Via Crucis dello scrutatore ma a quel che ho letto la situazione sembra peggiorata…
    Il video è inquietante e ancor più le immagini dei capannoni che avranno ricordato sicuramente ai miei coetanei un vecchio gioco della play station,Metal Gear Solid….
    Come direbbe Maurizio Crozza imitando l ex Ct Antonio Conte,tutto ciò è “agghiacciande”.
    Ridiamoci su onde evitare lo spergiuro….

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  3. Quest’anno è stata davvero dura… il tuo racconto conferma una situazione descritta da più parti.
    L’ultima volta che ho fatto la scrutatrice sono stata fortunata, Presidente e Segretario sembravano non aver fatto altro nella vita e mi sono sentita in gita con un cral aziendale (ma si dice ancora cral ?!!).
    L’idea di poter essere sorteggiata in qualsiasi momento mi crea un certo disagio però …

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