Lifestyle

L’arte del risparmio

Ovvero avere le mani bucate.

Sono decenni che lavoro, dovrei avere imparato l’arte del risparmio e invece ho una capacità di mettere da parte i soldi approssimata allo zero.

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La scusa l’avevo sempre buona:

  • Abitavo con i miei e non avevo bisogno di risparmiare sugli sfizi;
  • Abitavo da sola e le spese erano tante, non potevo risparmiare;
  • Abitavo in un’altra città e spendevo tutto in sfizi per consolarmi e in viaggi per vedere famiglia e amici;
  • Avevo un figlio in arrivo e per lui volevo il meglio;
  • Avevo un figlio piccolo e avevo bisogno di ogni gadget sul mercato!
  • Avevo due figli piccoli, dovevo raddoppiare i gadget!!!

Poi non so bene come, mi sono ritrovata montagne di vestitini per la piccola, non ho più avuto bisogno di correre in negozio a comprare qualsiasi cosa, e per questo ringrazierò sempre le mie amiche, soprattutto Claudia, che ha permesso a mia figlia di due anni di aggirarsi per il mondo indossando vestitini Armani, D&G e Trussardi come fosse la figlia di Beckham.

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Evitare per anni di comprare vestitini a ogni cambio stagione mi ha permesso di disintossicarmi dallo shopping compulsivo, iniziato forse quando vivevo a Londra: la città per eccellenza del “compro quindi sono”.

Ora compro con cognizione di causa solo ciò che serve veramente. Per il cibo evito le confezioni famiglia, tanto poi metà delle cose si rovinano e le butto. Per l’abbigliamento evito le bancarelle e compro solo i vestiti che mi stanno bene indosso (pochi) e evito di fare acquisti entusiasti di cose in offerta che però non mi servono o non mi stanno poi così bene!

Ma risparmiare rimane difficile, ho un grande margine di miglioramento.

Poi mi guardo intorno e mi rendo conto che essere uno spendaccione cronico è ormai la condizione generica di tutti. Siamo invogliati a consumare, ad avere sempre di più e tutto quello che già abbiamo non ci basta mai.

Tra chi si compra un vestito a settimana alla bancarella provando quell’effimera sensazione di soddisfazione dal possesso del nuovo, chi compra l’accessorio da cucina inutile ma economico e in offerta, chi si lamenta da anni dei pochi soldi e delle difficoltà di arrivare a fine mese e poi al secondo giorno di lavoro “a contratto” dice che sta cercando una macchina da comprare per andare al mare un giorno a settimana: “Eh mica ci posso andare in treno!”.

Come è difficile resistere al desiderio del superfluo!!

Voi come fate? Resistete? Spendete? E se spendete su Amazon (la fiera del superfluo!) passate sempre dal nostro link?

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