Ho finito l’anno in affanno. Senza portare a termine nessuna delle cose che mi ero prefissata di fare, pur avendone fatte tante, tante altre.
Il 31 mattina mi sono svegliata inaspettatamente presto per un giorno festivo, alle 7.30, con i figli che ancora dormivano e la testa che già mi frullava: sistemare i vestiti estivi negli spazi giusti; sistemare il cassetto della cancelleria, svuotare il terrazzino ripostiglio e magari, se rimane tempo, anche fare un paio di lavatrici.
I giorni e mesi precedenti non sono stati da meno, ora però dovevo fare spazio ai nuovi propositi.

Negli anni ho notato che è inutile pormi troppi obiettivi, mi sfuggirebbero velocemente via tra le dita, come tanti granellini di sabbia. Ma avere pochi propositi può essere deprimente perché, in fondo, una lista corposa di buoni propositi ci fa affrontare la lunga stagione fredda con molto più entusiasmo.
Andiamo avanti per obiettivi, in cerca di una consolazione al tedioso lavoro o alla lunga settimana che ci aspetta. In cerca di un controbilanciamento agli affanni quotidiani programmiamo un evento futuro, non troppo lontano ma che possa essere molto soddisfacente e che possa darci un po’ di gratificazione.
Quindi dovrei concentrarmi di più su pochi propositi più vicini nel tempo? Riaffiorano ricordi di quando studiavo filosofie orientali e al di la di tutti i discorsi teorici, si sottolineava la necessità di vivere concentrati su ogni singola cosa che si fa. Concentrazione massima mentre si curano le piante, mentre si lavano i piatti, mentre si legge un libro o mentre si mangia. Vivere il presente appieno, cercando di carpirne tutto il potenziale. Non aspettare di raggiungere gli obiettivi futuri per essere felici ma vivere con attenzione ogni singolo momento qui e ora, come d’altronde fanno i bambini, concentrati fino all’esasperazione in ogni loro attvità.
Una breve ricerca sul web mi conferma che tante filosofie olistiche suggeriscono di porre questa attenzione al presente. A questo punto, concentrarmi di più su ogni singola azione che faccio dandole la giusta rilevanza può forse essere il mio unico ma particolarmente impegnativo proposito per il nuovo anno?
Porre molta attenzione a ciò che facciamo, in una società sempre più di fretta, dove il multitasking è prerogativo, non è così facile come sembra. Mentre scrivo penso anche che dovrei lavorare un po’ sul layout del sito, che ancora lascia molto a desiderare, penso che vorrei sistemarmi lo smalto, penso che vorrei cercare quel libro online e tante altre cose, che non mi permettono di concentrarmi completamente nella scrittura. Ecco sto già perdendo l‘hic et nunc del momento. Sono senza speranza!

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