Pensieri

Confusa e infelice!

san carlo

Quello che è accaduto a Torino mi lascia interdetta. Non sono una tifosa, non capisco cosa voglia dire accalcarsi in un luogo e guardare la partita della squadra del cuore, ma tant’è.
Ciò che mi spaventa: la possibilità di una interpretazione erronea di un gesto, di un atteggiamento, di un modo di esprimersi e le conseguenze che potrebbero derivarne. Pare non sia chiaro cosa sia accaduto veramente, quale sia stato l’evento scatenante, e che il ragazzo a torso nudo con lo zainetto in spalla si senta oggi trattato come capro espiatorio…. Eppure all’inizio si diceva che era stato scambiato per un possibile kamikaze! Versioni discordanti, chi ha sentito scoppi di petardi, chi l’odore acre di qualche spray, tipo quello al peperoncino, chi addirittura ha sentito grida spaventate a proposito di “bombe”.
La psicosi collettiva è un’onda ingestibile. Il terrore può trasformarci in animali disperati in cerca di sopravvivenza, ciechi e sordi. Portare in salvo la propria pelle, unico imperativo.

Mi ricordo di un film, di quelli catastrofici anni ’70. Si intitolava “Panico nello Stadio” era stato tratto da un fatto vero, un cecchino che probabilmente doveva sparare al Presidente durante il Super Bowl di football americano. Quasi due ore di ansia, ma debbo ammettere che era un filmetto ben fatto con Charlton Eston e John Cassavetes, e almeno un’ora buona di fuggi-fuggi generale recante morti e feriti reso con montaggio serrato, notevole per l’epoca. Fu la prima volta (avrò avuto 8/9 anni) che mi spiegarono che la folla, se impazzita, è pericolosissima. Mi rimase molto impressa, questa cosa: individui che insieme formano un magma ingovernabile.panico stadio

Mi immedesimo per un attimo e penso che in taluni casi mantenere il sangue freddo dovrebbe essere l’unica soluzione. Cercare di inquadrare la situazione e non “seguire il gregge” senza intuirne la causa. Ma è solo teoria. Scappando ci si calpesta, sovrasta, schiaccia, ferisce. Un tappeto di vetri rotti ha inflitto ferite ed escoriazione su corpi più o meno provati e tumefatti. Leggo oggi che il bimbo cinese è uscito dal coma. Leggo di angeli custodi che hanno aiutato i più deboli.  Di istituzioni impreparate che danno addosso alla politica. Come al solito. E dulcis in fundo: di due sciacalli arrestati mentre rovistavano negli zaini lasciati in piazza San Carlo.

Penso alle persone che stanno guardando, ora, sul loro corpo i segni di questo assurdo avvenimento. Penso a ciò che rimarrà, cicatrici? E dentro, nella memoria, nell’animo? Cosa rimarrà? E’ così che il terrorismo sta raggiungendo il suo scopo: facendoci crepare di PAURA, paura di non poter fare cose “normali”.vetro

Ultima cosa che mi sgorga spontaneamente e dunque anche un po’ ingenuamente: ma tutto quel vetro, bottiglie, lattine… I venditori ambulanti non autorizzati (questa però è un’altra questione ancora) in queste occasioni vendono solo bevande imbottigliate in vetro? Oggi? Nell’epoca della differenzazione, dell’educazione civica applicata, del PET riciclato e riciclabile, più leggero e meno pericoloso se ci si viene schiacciati contro?

 

2 pensieri su “Confusa e infelice!”

  1. Carissima Federica, anche io temo di essere affetta da una rara forma di romanticismo, un po’ démodé, di cui non riesco a liberarmi. La proiezione va (ma dai?) ad includere i nostri bimbi, donne e uomini del futuro. Qualcosa si dovrà aggiustare. Diamine! Grazie del tuo commento 🙂

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  2. …Nelle tue parole i pensieri di molte persone…sarebbe bello rimanere lucidi e avere la capacità di prendere la decisione migliore. Per chi poi? Ovviamente per noi stessi! L’uomo è un animale egoista e in certe situazioni pensa solo a salvare la propria pelle, al massimo quella dei propri cari
    …le polemiche sulle istituzioni poi…a qualcuno si dovrà pur dare la colpa! In Italia siamo bravi a criticare e molto meno ad agire, purtroppo! Ma io sono un’inguaribile romantica: spero ancora in un futuro migliore!

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