A New York c’è una ragazzina che non ha paura. Guarda impavida il grande toro di Wall Street, i piedi ben piantati a terra e le mani sui fianchi.
Comparsa il giorno della festa della donna (Giornata internazionale della donna, in tutte le altre nazioni, perchè non c’è niente da festeggiare per la condizione di tante donne in giro per il mondo) e autorizzata per una settimana, la statua sta ancora li visto il grande consenso di pubblico e il clamore causato dalla causa contro di lei che ha intrapreso il creatore del toro (arrivato anche lui di notte ma senza permessi nel lontano 1989).
Vedo foto online di bambine in posa accanto alla statua in una posizione che forse non hanno mai visto tenere da nessuna delle donne della loro vita. Quante di loro potrebbero imparare da questa piccola statuina. Speriamo di insegnare anche noi alle nostre figlie che anche quando di fronte hai un ostacolo grosso come quel toro in carica puoi sempre provare ad affrontarlo a testa alta, con coraggio e senza preoccuparti di cosa pensano quelli intorno a te.
Alcuni giornali l’hanno definita defiant, provocatoria, a sfidare la potenza del machismo del toro, o solo una trovata pubblicitaria dell’azienda che l’ha commissionata, invece secondo me è coraggiosa in cerca di un suo posto nel mondo. Dove a volte ancora non può essere ciò che vuole. Vestita in modo semplice e femminile, con la gonna e i capelli mossi dal vento ha un’espressione serafica che non la fa indietreggiare ma non la rende nemmeno aggressiva come temono certi facinorosi.
La targa sotto i suoi piedi dice “Capite il potere delle donne al comando. Lei fa la differenza” a seguito di una campagna di sensibilizzazione per le donne nei consigli di amministrazione in quanto sembra che le statisctiche evidenzino una maggiore produttività e ricchezza nelle aziende con consigli di amministrazione con pari numero di donne e uomini. Posti dirigenziali ancora poco frequentati da donne se non a frontedi una rinuncia totale alla propria vita.
La ragazzina senza paura ha già subito campagne diffamatorie, girano online foto di uomini che le si strusciano addosso in pose molto volgari, un artista le ha affiancato per alcune ore una statuina di cane che le fa pipì addosso, nel più ignobile degli stereotipi: “ho paura di te e quindi ti uso violenza e ti denigro“.
La statua di Kristen Visbal è comunque un arricchimento al panorama urbano della parte sud di Manhattan, dove a pochi metri c’è il museo dei nativi americani, uno dei pochi gratuiti della città.
Se resterà sarà un segno di crescita per tutta la città. Una statua dedicata ad una donna è già rara, una di una ragazzina coraggiosa è unica.
Ho letto che lo scultore del toro si è sentito violato: cioè il valore simbolico della sua opera – simbolo di forza e potenza – secondo lui non doveva ammettere “opposizioni”… Invece la fearless girl rimarrà lì almeno fino al 2018. E mi auguro anche di più.
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