Ho letto con fervore e passione il libro fantasy di Silvana de Mari L’ultimo orco, sequel de L’ultimo elfo che però non ho ancora letto (odio sbagliare la sequenza dei libri, accidenti!).
Ben scritto, avvincente, lungo e appassionante. Forse il miglior fantasy in stile Tolkien che mi è capitato di leggere (sono appassionata di fantasy, ne ho letti tanti!)
Un genere che di solito somma in sè tanti di quegli stereotipi maschilisti e tribali che sembra incredibile possa aver avuto una voce in Italia, e poi una voce femminile, che però riesce a svincolarsi dal narrare solo personaggi femminili come fanno spesso le scrittrici fantasy.
Personaggi ben creati, fantastici e pur tuttavia tanto umani. Un libro che mi ha commossa e trasportata in un mondo così ben strutturato da sembrare solidamente vero, dove l’amore per gli altri e il rispetto di tutte le differenze porta alla pace e alla prosperità. Un messaggio condiviso da tutti i protagonisti del libro.
Inizio quindi a cercare online informazioni su altri suoi libri e scopro con angoscia e sconcerto che il web è pieno di sue dichiarazioni omofobe da far accapponare la pelle se si considera che la signora prima di essere scrittrice è medico.
Come per ogni polemica che si sviluppa online cerco di ricavare da diversi siti il reale contenuto delle sue dichiarazioni e il contesto legato a tali dichiarazioni per capire se sono state scorporate o solo mal interpretate. Purtroppo quelle della de Mari sono difficilimente manipolabili in quanto bene articolate e chiare nella loro crudezza.
Che delusione scoprire che il lato umano dello scrittore è a volte così lontano dal lato narrativo da non notare che si stanno contraddicendo.
Articoli sulla posizione omofoba della De Mari.
Pur essendo un lettore abbastanza assiduo del Fatto quotidiano, mi era completamente sfuggita la storia di questa signora. Una donna che evidentemente è molto poliedrica e sa gestire ottimamente il proprio tempo, dato che trova il modo di essere sia medico che scrittrice.
Riguardo alle sue dichiarazioni, diciamo che fotografano perfettamente la situazione degli italiani che hanno una visione conservatrice della società: tra di loro ci sarebbero anche delle persone equilibrate, ma il guaio è che i loro esponenti di maggiore spicco sono dei personaggi così estremisti da far perdere credibilità all’intero movimento. Non alludo soltanto alla De Mari ovviamente, ma anche ad Adinolfi, e se vogliamo anche ad Alfano, che magari non è estremista ma è comunque una figura molto molto discutibile.
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